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      Il numero di questi nettarii basilari, a tenore della varia vigoria delle foglie, può variare da 0 a 9, distribuiti equabilmente o inegualmente nei due fianchi.
      I nettarii picciuolari sono inseriti lungo il picciuolo ma più presso alla base, in una linea che risponde al ventre, non al dorso del picciuolo. Sogliono avere una forma di coppa ellittica obliqua, più o meno lungamente stipitata. In qualche caso lo stipite loro raggiunge la lunghezza di 3-4 mm. È notevole che questo stipite sta a capo di una decorrenza filiforme che si avvia e discende verso l’ascella fogliare, ma si perde prima di giungervi. In alcune foglie questi nettarii mancano. Più frequentemente ve ne ha uno; ma in picciuoli eccezionalmente vigorosi ve ne sono due e perfino tre.
      I nettarii apicilari si trovano normalmente in numero di due all’apice del picciuolo. Hanno figura di una coppa imbutiforme, brevemente stipitata, repleta, del solito tessuto elaboratore e secernente. Ordinariamente, benché quasi contigui, sono disgiunti l’uno dall’altro, e, se il pelto laminare è imparilobato,(43) rispondono e sono sottoposti ai due nervi dei lobi minori. Se invece detto pelto è parilobato, sono alterni col nervo suturale. Presso non poche foglie, a vece di restare disgiunti, i due nettarii aderiscono lateralmente tra di loro, con aderenza di tutti i gradi, la quale può introdurre talvolta il grado estremo della completa fusione dei due organi in un organo unico. Nei gradi intermedii le pareti delle coppette si saldano in una sola, che acquista conseguentemente una figura ellittica irregolare, quasi quella di un calice compresso, disposto trasversalmente all’apice del picciuolo, o precisamente sotto al nervo suturale in caso di foglia parinervia, oppure, se la foglia è imparinervia, nell’intervallo tra i due nervi minori.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607