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      Le piante munite di glaucedine erano pure visitate in grande copia e con grande costanza da tre o quattro specie di icneumonidi, e da una criside (?) nera. Queste piccole vespe per verità volavano anche alle piante sprovviste di glaucedine, e sfuggivano con grande destrezza agli assalti delle formiche; ma essendo cacciate via ad ogni piccolo tratto di tempo, si riducevano quasi tutte a visitare i nettarii delle piante glauche, immuni dal disturbo delle formiche.
      Delle due forme in quella spoglia di glaucedine trovammo di gran lunga più esaltata la funzione melliflua. Le piante glauche erano in confronto meno robuste, ed avevano una minore quantità di nettarii tanto nelle foglie quanto nelle infiorescenze.
      Carumbium populneum. - I nettarii in questa specie hanno tre sedi, cioè, le foglie, le brattee e gli stili.
      Nettarii fogliari. - Colà dove la lamina si congiunge col picciuolo, si scorge dalla parte superiore o una sola cospicua coppetta mellifera, oppure tre coppette, una più grande, due più piccole, disposte in triangolo.
      Nettarii bratteali. - La infiorescenza è spiciforme, lassiflora, lunga un decimetro e più. Porta un 60 e più brattee (di prim’ordine), brevissime, subtriangolari, larghe alla base e ivi sul dorso munite di due nettarii uno per parte. Dall’ascella di ciascuna brattea si sviluppa una breve cima capitoliforme, composta da circa sei fiori maschili, ciascuno dei quali è provvisto d’un pedicello artropodiato. Adunque in ogni infiorescenza si trovano un centinaio e più di nettarii.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607