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      I, p. 443). - L’apice del picciuolo congiuntamente colla base del lembo fogliare è rigonfiato in una cospicua vescica divisa in due cavità da un tramezzo mediano, munita inferiormente da due fori per l’entrata e l’uscita delle formiche. Questo genere non conta che 2 specie.
      Calophysa (species 6).
      Microphysa (species 2).
      Myrmidone (species 1).
      Tutte queste specie sono provvedute all’apice del picciuolo di due borse analoghe a quelle delle Tococa. Pochi naturalisti da AUBLET in poi ebbero occasione o genio di osservare le melastomacee formicarie sotto il punto di vista biologico. L’unico a nostra saputa che abbia ciò fatto, è TOMM. BELT. Dalla sua interessante relazione The naturalist in Nicaragua (1874, pp. 223-24), traduciamo il seguente squarcio.
      In alcune specie di Melastomacee si dà una diretta fornitura di case alle formiche. In ciascuna foglia, alla base della lamina, il picciuolo è munito di due saccoccie, divise l’una dall’altra dal nervo mediano. In ciascuna di queste saccoccie vi è una entrata dalla parte inferiore della foglia. La prima volta che osservai queste, fu nel Nord del Brasile, nella Provincia del Maragnone. Ciascuna tasca era occupata da una nidiata di formicoline nere; e correvano tutt’attorno in cerca del disturbatore. Scossi così parecchie centinaia di foglie, e non mancò giammai la escita di formiche irate, eccettuata una inferma e gracile pianta osservata al Parà. In molte delle tasche riscontrai ova e larve di formicaj; e in alcune io vidi parecchi coccidi od afidi; ma in quel tempo la mia attenzione non era eccitata a constatare se la presenza di questi omotteri nutritori delle formiche fosse generale e costante in tutte le tasche fogliari.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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