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      ), a cui rimandiamo chi volesse conoscerne più ampi dettagli.
      BELT osservò due specie di formiche protettrici; come la Pseudomyrma bicolor, la quale scava una delle due spine con un foro verso la sommità, e questa è la più frequente: l’altra una piccola specie nera di Crematogaster, che scava una delle spine nel mezzo.
      Nella state del 1885 a Bologna feci l’interessante osservazione di alcune formiche di piccola statura, le quali rodevano le spine di un esemplare di questa specie; ma con corrosione affatto irregolare ed inefficace a produrre un regolare foro d’entrata. Ma sullo stesso individuo colsi un rametto il quale aveva una delle due spine d’un nodo perforata regolarmente con foro nel mezzo. Disgraziatamente queste appartenevano alla vegetazione degli anni precedenti, e non potei verificare se fosse una formica od altro insetto l’autore di quella perforazione. Verisimilmente sarà stata una specie nostrana di Crematogaster.
      Sullo stesso esemplare vidi numerose formiche passeggiare le foglie della pianta a ricerca ed esplorazione dei nettarii picciuolari; ma non mi occorse mai di sorprenderne alcuna in fragrante caso di ablazione di qualcuno dei fruttini formicarii insidenti all’apice delle foglioline. Eppure alcuni di questi mancavano, forse perché tolti via da qualche formica.
      Quanto alla difesa che prestano le formiche a siffatta pianta, sono degni di nota i seguenti rilievi di BELT (l.c., p. 219). "If one of these thorns be touched, or a branch shaken, the little ants swarm out from the hollow thorn, and attack the aggressor with jaw and sting.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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