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      Ma non è così se la pianta in cui annidano, corre pericolo; perché la loro vita e quella della pianta ospitaliera sono solidali.
      Alcuni non si fanno un giusto concetto di siffatta solidarietà. In questo caso la protezione delle formiche non è opera puramente inconscia ed istintiva; ma è, ne siamo persuasi, opera intelligente e sistematica di animali avvedutissimi, che in fatto d’intelligenza sociale superano tutti gli altri insetti, e avvicinano, forse più di qualunque altro, la natura umana. Laonde non è fuor del verisimile che le formiche delle Triplaris per es. facciano metodiche perlustrazioni per tutto il corpo della pianta abitata, nello scopo di ripulirla da qualunque animale nocivo che incontrano, anco se questi non possa fornire ad esse nessun cibo.
      Non è da poco tempo che osserviamo il diportarsi delle formiche nel proteggere e difendere gli afidi, le cocciniglie e le cicadelline. Ne abbiamo ammirato la sollecitudine e la vigilanza veramente materna nel difendere quei loro armenti dalla svariata quantità di animali che continuamente insidiano alla loro vita (icneumonidi, piccole vespe dell’ordine dei fossori, coccinelle, sirfi ecc.). Valga per tutte una osservazione che facemmo a Vallombrosa e che merita di essere qui riferita. In una foglia d’un alberetto d’acero stava una formica a guardia d’una diecina d’afidi, e contro essa a poca distanza una coccinella. I due nemici erano a fronte da assai tempo, e pareva che riflettessero sul da farsi. Finalmente la coccinella si mosse, si fece animo e ghermì colle mandibole un afide.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Triplaris Vallombrosa