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      Rispondere adeguatamente a tale quesito non si potrà prima che siano fatte molte osservazioni in proposito nelle regioni intertropicali della terra. Non ostante si può anticipare che in molti casi il richiamo delle formiche sulle piante mediante i nettarli estranuziali è una sufficiente difesa, la quale facilmente si consegue, e con poco dispendio per parte delle piante. La natura vegetale è d’una avarizia grande tutta volta che si tratta di elargire sostanze azotate (proteiniche), ed è per contro assai liberale quando si tratta di spendere sostanze idrocarboniche quali sarebbero lo zucchero e la pectosa; come è provato dalla profusione in cui questi principii si trovano accumulati nei frutti commestibili.
     
     
      CAPITOLO IIIGenesi degli organi formicarii
     
      Genesi dei nettarii estranuziali. - Questa genesi essendo stata iniziata e compiuta una moltitudine di secoli innanzi al nostro, anzi in un’epoca geologica anteriore all’attuale, non potrebbe essere investigata ed intuita se non che alla dubbia luce delle teorie e delle ipotesi. Le quali teorie ed ipotesi acquisterebbero un certo valore e verisimiglianza, quando attualmente esistesse una famiglia di piante, nei cui diversi membri si potessero osservare gli organi stessi in diversi gradi di formazione. Ora, almeno a quanto sappiamo, una tale famiglia fin qui non si conosce. Esistono bensì parecchi gruppi di piante, nelle cui diverse specie possono essere assai istruttivamente studiati diversi gradi di elaborazione dei nettarii. Ma elaborazione non è formazione e il problema resta irresoluto.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607