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      L’unica eccezione è data da poche felci (Pteris aquilina e possibilmente da alcune specie di Asplenium), le quali sono provviste di nettarii estranuziali. Ma il numero ristretto di questi pteridofiti formicarii, e lo appartenere essi a due forme generiche (Pteris, Asplenium) che hanno attinto un grande sviluppo nell’epoche moderne, induce la facile congettura che sia qui il caso di adattamenti recenti, di gran lunga posteriori alla prima comparsa dei tipi generici stessi.
      È ben degno di considerazione il fenomeno che in tutti i rappresentanti della classe gimnospermica non vi è il menomo accenno di organi formicarii, né allettatori né fugatori di formiche; due categorie di organi, i quali, massimamente gli ultimi (mirmecofobi) sono per contro frequentissimi nelle angiosperme.(48)
      Da ciò ne consegue che gli adattamenti simbiotici di cui è parola non poterono in ogni caso iniziarsi salvoché in epoca successiva a quella in cui comparvero le prime angiosperme.
      Disgraziatamente l’epoca in cui primamente comparvero le angiosperme è fin qui, a parer nostro, una grande incognita.
      Per verità i geologi si trovano sufficientemente d’accordo tra loro nel considerare l’epoca cretacea come il tempo in cui prima comparvero le angiosperme. Ma le conclusioni loro, sebbene appoggiate a ritrovamenti fossili, cadono sotto la inesorabile condanna del critero morfologico. Conciossiaché le angiosperme della creta in tutti i loro tipi non discordano menomamente né dai tipi terziarii, né dai tipi quaternarii, né finalmente dalla vegetazione attuale.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Pteris Asplenium Pteris Asplenium