Pagina (574/607)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Resta ad ogni modo assodato il fatto che i generi mirmecofili sono a dirittura gli stessi così nei depositi cretacei che nei terziarii, e che tutti codesti generi si ritrovano nella flora attuale.
      Egli è vero che a questa conclusione si giunge per via di congettura e di analogia; congetturando cioè che le specie terziarie e cretacee dei generi attualmente mirmecofili, fossero esse pure di già mirmecofile. Meglio sarebbe se nelle impronte delle loro foglie si riuscisse a constatare la presenza di nettarii estranuziali. HEER e LESQUERREUX poterono per altro segnalarli nella terziaria Populus glandulifera, come raccolgo da TRELEASE.
      Ho potuto poi rilevare un esempio molto istruttivo negli Studii sulla flora fossile del Senigagliese, di MASSALONGO e SCARABELLI, 1859. In quest’opera nella figura 15 della tav. VIII, e nella fig. 23 della tav. XXXVIII, sono disegnate due foglie ovali a margine intierissimo, picciuolate, munite alla base della lamina di due appendici o globose o convesse, le quali sono senz’alcun dubbio due organi formicarii. Non si può per la natura dell’impronta accertare se siano globose o semplicemente convesse; ma o l’una o l’altra forma sono; e, se sono globose si tratta senza dubbio di due borsicine designate a prestar domicilio alle formiche; se invece sono concavo-convesse si tratta allora senza contestazione di due nettarii estranuziali, melliflui nella parte concava, cioè in di sotto.
      MASSALONGO, lo scopritore di questa importante fillite, la costituisce in genere proprio che denomina Physophyllum, da annoverarsi alle melastomacee, e in tutta vicinanza del genere attuale Calophysa (e anche dei generi Tococa, Myrmidone, Majeta ecc.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Populus Studii Senigagliese Physophyllum Calophysa Tococa Myrmidone Majeta