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      (39) La teoria di NAUDIN sulla natura fogliare dei cirri delle cucurbitacee mi sembra definitivamente battuta dalla teoria filogenetica, secondo cui detto cirro, quando semplice, quando bifido o multifido, non è che una ulteriore elaborazione dei peduncoli 1-3 molticirrosi, proprii di alcune Modeccee. Le espansioni fogliacee vedute dal NAUDIN in alcuni cirri di Cucurbita vorrebbero essere spiegate come una resurrezione di brattee o bratteole.
      (40) "Un fait intéressant qui nous a offert un de nos exemplaires, c’est la présence, tout près de l’ombelle, d’une bractée présentant en petit la forme d’une feuille, mais déjà marquée en dessous d’une double dépression, qui, en l’éxagérant, produirait l’état singulier des bractées en capuchon (delle infiorescenze)". E nella Norantea mixta trovarono gli Autori forme bratteali intermediarie munite di "deux fossettes à fond glanduleux". Così resta fino all’evidenza dimostrata la teorica derivazione delle glandole mellifere bratteali da glandole fogliari, nel senso indicato da Wittmarck.
      (41) Nelle Passifloracee, Malpighiacee, Euforbiacee e in altre famiglie di piante, ove la funzione formicaria adescativa si è attuata in grande numero di specie abbiamo nettarii la cui superficie secernente è allo stesso livello della epidermide circumambiente, nettarii alquanto sollevati sulla epidermide, e finalmente nettarii più o meno stipitati. Un caso estremo lo abbiamo notato nella Passiflora ligularis ove gli stipiti nettariani raggiungono la lunghezza di 8-9 millimetri.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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