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      Anche queste varianti possono essere soggetti di studio. Per lunghi che siano gli stipiti non mi è parso che offrano difficoltà alle formiche visitatrici almeno a quelle di grossa statura, mentre possono essere di grave impedimento ad insetti non predesignati per esempio all’ape, che vidi con grande stento suggere i nettarii stipitati di Ricinus.
      (42) Sappiamo per lunga pratica dopo molti anni di osservazioni, come, tuttavolta che le formiche dimorano sovra afidi, o cocciniglie, o cicadelle, o nettarii estranuziali copiosamente melliflui, portano la testimonianza e la misura del liquore ingerito nella straordinaria trasparenza e gonfiezza dell’addome. Questa osservazione vale per lo meno quanto un esperimento microchimico.
      * In Memorie della R. Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, s. IV, VIII, 1887, pp. 601-650.
      (43) Le lamine fogliari sono tipicamente imparilobate ed imparinervie. Ma talvolta nella congenita giunzione tra l’infimo lobo di destra coll’infimo lobo di sinistra si sviluppa un nervo suturale, e allora in qualche caso si sviluppa un corrispondente lobo suturale, il quale per quanto apparentemente sia simile agli altri lobi, pure è di una genesi ben differente: quando questo caso accade, e non è infrequente nelle foglie di ricino, le foglie (peltate) a vece di essere imparilobate, come vorrebbe lo schema di un filloma peltato, riescono parilobate (e parinervie).
      (44) Raramente un dato organo nelle piante o un dato carattere serve ad un solo purissimo ufficio.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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