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      [41] Veramente questi così fatti non meritarebbono di essere ricevuti, non pure nella purissima casa di quel nobile Vescovo, ma doverebbono essere scacciati per tutto là dove costumati uomeni fossero. Dèe adunque l’uomo costumato guardarsi di non ugnersi le dita sì che la tovagliuola ne rimanga imbrattata, perciò che ella è stomachevole a vedere; et anco il fregarle al pane che egli dèe mangiare, non pare polito costume. [42] I nobili servidori, i quali si essercitano nel servigio della tavola, non si deono per alcuna conditione grattare il capo né altrove dinanzi al loro signore quando e’ mangia, né porsi le mani in alcuna di quelle parti del corpo che si cuoprono, né pure farne sembiante, sì come alcuni trascurati famigliari fanno, tenendosele in seno, o di dirieto nascoste sotto a’ panni; ma le deono tenere in palese e fuori d’ogni sospetto, et averle con ogni diligenza lavate e nette, sanza avervi su pure un segnuzzo di bruttura in alcuna parte. [43] E quelli che arrecano i piattelli o porgono la coppa, diligentemente si astenghino in quell’ora da sputare, da tossire e, più, da starnutire, perciò che in simili atti tanto vale, e così noia i signori, la sospettione, quanto la certezza; e perciò procurino i famigliari di non dar cagione a’ padroni di sospicare, perciò che quello che poteva adivenire così noia come se egli fosse avenuto. [44] E se talora averai posto a scaldare pera d’intorno al focolare, o arrostito pane in su la brage, tu non vi dèi soffiare entro (perché egli sia alquanto ceneroso), perciò che si dice che mai vento non fu sanza acqua; anzi tu lo dèi leggiermente percuotere nel piattello o con altro argomento scuoterne la cenere.


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Galateo overo De' costumi
di Giovanni della Casa
pagine 75

   





Vescovo