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      [70] Alcuni altri sono sì bizzarri e ritrosi e strani, che niuna cosa a lor modo si può fare, e sempre rispondono con mal viso, che che loro si dica, e mai non rifinano di garrire a’ fanti loro e di sgridargli, e tengono in continua tribolatione tutta la brigata: [71] - A bell’ora mi chiamasti stamane! - - Guata qui, come tu nettasti ben questa scarpetta! - et anco: - Non venisti meco alla chiesa; bestia, io non so a che io mi tenga che io non ti rompa cotesto mostaccio! -; modi tutti sconvenevoli e dispettosi, i quali si deono fuggire come la morte, perciò che, quantunque l’uomo avesse l’animo pieno di umiltà, e tenesse questi modi non per malitia, ma per trascuraggine e per cattivo uso, non di meno, perché egli si mostrerebbe superbo negli atti di fuori, converrebbe ch’egli fosse odiato dalle persone, imperò che la superbia non è altro che il non istimare altrui, e (come io dissi da principio) ciascuno appetisce di essere stimato, ancora che egli no ’l vaglia. [72] Egli fu, non ha gran tempo, in Roma un valoroso uomo e dotato di acutissimo ingegno e di profonda scienza, il quale ebbe nome m(esser) Ubaldino Bandinelli. [73] Costui solea dire che qualora egli andava o veniva da palagio, come che le vie fossero sempre piene di nobili cortigiani e di prelati e di signori e parimente di poveri uomini e di molta gente mezzana e minuta, non di meno a lui non parea d’incontrar mai persona che da più fosse, né da meno, di lui: e sanza fallo pochi ne potea vedere che quello valessero che egli valea, avendo risguardo alla virtù di lui, che fu grande fuor di misura; ma tuttavia gli uomini non si deono misurare in questi affari con sì fatto braccio, e deonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell’orafo; et è convenevol cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi veramente vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.


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Galateo overo De' costumi
di Giovanni della Casa
pagine 75

   





Roma Ubaldino Bandinelli