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      [176] Perciò che la vittoria in sì fatti casi torna in danno, con ciò sia che vincendo la frivola quistione si perde assai spesso il caro amico e diviensi tedioso alle persone, sì che non osano di usare con esso noi, per non essere ognora con esso noi alla schermaglia; e chiamanci per soprannome «M(esser) Vinciguerra», o «Ser Contraponi», o «Ser Tuttesalle», e talora «il Dottor Sottile». [177] E se pure alcuna volta aviene che altri disputi invitato dalla compagnia, si vuol fare per dolce modo e non si vuol essere sì ingordo della dolcezza del vincere che l’uomo se la trangugi, ma conviene lasciarne a ciascuno la parte sua; e, torto o ragione che l’uomo abbia, si dèe consentire al parere de’ più o de’ più importuni e loro lasciare il campo, sì che altri e non tu sia quegli che si dibatta e che sudi e trafeli: [178] che sono sconci modi e sconvenevoli ad uomini costumati, sì che se ne acquista odio e malavoglienza; et, oltre a ciò, sono spiacevoli per la sconvenevolezza loro, la quale per se stessa è noiosa agli animi ben composti, sì come noi faremo per aventura mentione poco appresso. [179] Ma il più della gente invaghisce sì di se stessa, che ella mette in abbandono il piacere altrui: e, per mostrarsi sottili et intendenti e savii, consigliano e riprendono e disputano et inritrosiscono a spada tratta, et a niuna sentenza s’accordano, se none alla loro medesima. [180] Il proferire il tuo consiglio non richiesto niuna altra cosa è che un dire di esser più savio di colui cui tu consigli, anzi un rimproverargli il suo poco sapere e la sua ignoranza.


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Galateo overo De' costumi
di Giovanni della Casa
pagine 75

   





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