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      Ma penso, e non esito a dirlo, di avere avuto molta fortuna per essermi ritrovato fin da giovane su una strada che mi ha condotto a riflessioni e massime da cui ho forgiato un metodo, col quale mi sembra di poter aumentare per gradi la mia conoscenza, e portarla a poco a poco al punto più alto che le consentono la mediocrità del mio ingegno e la breve durata della mia vita. Perché ne ho già raccolto frutti tali che sebbene cerchi, ogni volta che giudico me stesso, di piegare verso la diffidenza piuttosto che verso la presunzione, e sebbene, guardando con l'occhio del filosofo le diverse azioni e imprese degli uomini, non ne scorga quasi nessuna che mi sembri vana e inutile, pure continuo a trarre sempre il massimo piacere nel progresso che penso di avere già fatto nella ricerca della verità, e a concepire per l'avvenire speranze tali da osar credere che tra le occupazioni dell'uomo in quanto uomo ve ne è qualcuna davvero buona e importante, è proprio quella che ho scelto.
      E tuttavia può darsi ch'io mi inganni, che scambi per oro e diamanti quello che non è altro, forse, che un po’ di rame e di vetro. So quanto siamo facili a sbagliarci in ciò che ci riguarda, e come dobbiamo diffidare anche dei giudizi dei nostri amici, quando sono a nostro favore. Ma sarò ben lieto di mostrare in questo discorso quali strade ho seguìto e di raffigurarvi la mia vita come in un quadro, perché sia consentito a ognuno di giudicarne, e a me di acquistare, raccogliendo dalla voce della gente le opinioni che ne avrà, un nuovo mezzo di istruirmi, che aggiungerò a quelli di cui di solito mi servo.


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Discorso sul metodo
René Descartes
di
pagine 69