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      Infine, per concludere questa morale, decisi di fare un esame accurato delle diverse occupazioni degli uomini in questa vita, per cercare di sceglierne la migliore; e senza voler giudicare delle opinioni altrui, pensai di non poter far meglio che perseverare nella mia, cioè continuare a dedicare tutta la mia vita a coltivare la ragione, e progredire quando potessi nella conoscenza della verità, seguendo il metodo che mi ero prescritto. Da quando avevo cominciato a servirmi di questo metodo avevo provato piaceri così grandi che non credevo se ne potessero ottenere di più dolci, né di più innocenti, in questa vita; e scoprendo ogni giorno col suo aiuto qualche verità che mi sembrava abbastanza importante e comunemente ignorata dagli altri uomini, la soddisfazione che ne avevo mi colmava l'animo al punto che tutto il resto non mi toccava per nulla. Inoltre, le tre massime precedenti erano fondate solo sul disegno di continuare a istruirmi: avendo Dio dato a ciascuno qualche lume per distinguere il vero dal falso, non avrei mai creduto di dovermi contentare neppure per un istante delle opinioni altrui, se non mi fossi proposto di usare il mio giudizio nell'esaminarle, al momento opportuno; e non avrei potuto liberarmi da ogni scrupolo, nel seguirle, se non avessi sperato di non perdere perciò nessuna occasione di trovarne di migliori nel caso ce ne fossero. Infine non avrei potuto limitare i miei desideri, né ritenermi contento, se non avessi percorso una strada la quale mi avesse assicurato l'acquisto di tutte le conoscenze di cui fossi capace e insieme di ogni vero bene che fosse in mio potere.


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Discorso sul metodo
René Descartes
di
pagine 69

   





Dio