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      Questo privilegio, che a loro soli era concesso, addimostra una maggiore considerazione, ch’eglino avessero sopra gli altri votanti, la quale potea nascere dall’opinione di letteratura, che riconoscea in essi il re Ferdinando, non già ch’eglino fossero correggenti colla regina Bianca.
      Non sapremmo per l’appunto additare il giorno in cui eglino arrivarono in Sicilia: il loro cammino era indiritto a Trapani, d’onde, come città che allora era contraria al partito del Caprera, doveano cominciare ad eseguire la loro commissione. Abbiamo motivo da credere che vi fossero arrivati nell’entrare del mese di dicembre; avvegnachè noi abbiamo fra le nostre carte una lettera della regina Bianca scritta da Catania a’ 24 di dicembre 1412 agli uffiziali, e all’università di Palermo, da cui si ricava che gli ambasciadori erano già in Sicilia, sebbene questa principessa non li avesse ancora veduti (71). Eseguirono gli ambasciadori, girando per il regno, gli ordini sovrani, e poi si presentarono alla regina Bianca, cui esibirono i loro dispacci, e unitamente ad essa presero a dar sesto al disordinato regno. Ogni cosa andava bene, e solo trovarono degli ostacoli nel grande ammiraglio Sancio Ruitz de Lihori, quando a nome del re Ferdinando richiesero che mettesse in libertà il conte di Modica. Ma perchè egli sempre si negò di consegnarlo, e poichè era pressato a farlo, per esimersi dalla reità di disubbidienza, prese il pretesto di dire, che sarebbe egli stesso andato alla corte a presentare al re questo prigione.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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