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      Era egli pressato allora a partire per le critiche circostanze, nelle quali si trovava la regina Giovanna. Cambiatasi questa di volontà, ed essendosi data in braccio ad un altro marito, non dovea l’infante avere più sollecitudine di venire in Italia; giacchè per conto della Sicilia gli affari erano così bene amministrati, che non ricercavano ch’ei si affrettasse a governarla. Noi dunque opiniamo, che assai più tardi sia egli comparso nella nostra isola, e forse nel mese di settembre, se fossero veri i calcoli dello stesso Burigny. Attesta egli nello stesso luogo che questo real principe non compì neppure un anno del suo viceregnato. Essendo la cosa così, come non è inverisimile, e costando a noi da un autentico monumento, di cui fra poco faremo menzione, che questo principe trovavasi tuttavia in Sicilia ai 20 di agosto 1416, quindi deducesi che egli, per potersi verificare che non vi dimorò un anno, dovè venirvi o in settembre dell’anno antecedente o più tardi. Ma abbiamo delle prove che egli era in Palermo ai 15 di giugno 1415, e che perciò venne in Sicilia forse nella primavera.
      Pretesero l’Auria (82), e il Caruso (83), che questo principe, oltre la carica di vicerè, e governatore generale di Sicilia, avesse ancora quella di grande ammiraglio; e il primo di questi storici scrive ch’ei fosse solito di soscriversi El Infante admirall de Sicilia; l’altro per dare qualche apparenza a questo titolo attesta ch’egli ebbe questa dignità in vece di Sancio Ruitz de Lihori visconte di Gagliano.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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