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      (113) Ma egli è d’avvertire, che nel principio del quintodecimo secolo, quando ancora non eransi scoperte l’Indie, e le doviziose miniere di esse, il valore del denaro era di gran lunga maggiore di quel, che al presente si apprezza; e quindi ciò che allora si facea con poca moneta, ora a stento può farsi con molta. Noi abbiamo le mete per le derrate dell’epoca aragonese, nelle quali osserviamo che una così detta salma di grano valea quattro tarini, la carne a tre grana al rotolo, e così di seguito, quando ora non si ha questa che per 32 grani il rotolo, e quella per once due e tarini 20, o più la salma. Egli è vero che talvolta i giudici, e gl’inferiori uffiziali hanno abusato del loro potere, esigendo o diritti, che loro non competono, o in maggior somma, che non si deve; ma il governo ha di mano in mano occorso a cotali abusi, e sono comparse altre ordinazioni, che prescrivono i giusti diritti da esigersi.
      Mentre governavano il regno di Sicilia i suddetti tre vicerè, era l’isola di Malta molestata da’ corsari, i quali, occupando Comino, ch’è piccola isola fra Malta e il Gozzo, teneano in suggezione i Maltesi, e loro impedivano di potere liberamente trafficare. Fu adunque ricorso al governo, e fu a’ medesimi accordato che potessero fabbricare in quell’isola un forte, e mettervi guarnigione, per impedire ogni approccio di codesti ladri di mare, che ivi agevolmente si ricoveravano (114). Questa piccola isola è oggi in potere de’ cavalieri dell’ordine Gerosolimitano, poichè ebbero concessa da Carlo V quella di Malta.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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