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      Questo forte fu accresciuto da Adriano de Vignacourt gran maestro dell’ordine sulla fine del secolo XVII, o più verisimilmente fu riedificato, essendosi forse rovinato per il terribile terremoto accaduto in Sicilia, e nelle isole aggiacenti agli 11 di gennaro dell’anno 1693, che fu funestissimo; ed oltre di avere scossi dalle fondamenta innumerabili edifizî, fu micidiale ancora agli abitanti, che vi morirono a migliaja.
     
      CAPO V.
      Giovanni de Podio Nuchi, Arnaldo Ruggiero de Pallas, e Niccolò Castagna.
      Mancandoci nel reale uffizio del protonotaro gli atti de’ possessi de’ primi nostri vicerè, non possiamo con certezza stabilire, quando si fossero partiti i tre vicerè, de’ quali abbiamo favellato, e quando fossero subentrati gli altri tre, de’ quali ora ragioneremo. Il primo di quelli, che si allontanò prima degli altri, fu certamente Martino de Turribus destinato, come abbiamo riferito, a liberare la regina Giovanna di Napoli dalle armi di Ludovico d’Angiò, e a prender possesso dei castelli, che cedea questa sovrana al re Alfonso già dichiarato suo figliuolo adottivo, sebbene non fosse stato il principale in questa ambascerìa; giacchè colui, che rappresentava le veci di questo re, fu Raimondo de Perellos. Noi non sappiamo s’egli dopo di avere eseguita questa commissione sia ritornato in Sicilia ad esercitare la carica di vicerè: i nostri archivî non ce ne danno lume alcuno. Quel ch’è certo egli è, che nell’anno 1421 e precisamente dopo l’anno 1420 il Cardona, il [44] Velasti, e il de Torres cessarono di governare come vicerè la Sicilia, e che subentrarono in loro vece il Podio, il Ruggiero, e il Castagna, cominciandosi ad osservare sottoscritti da costoro i diplomi viceregî nel mese di settembre 1421. Siccome il de Torres continuò a fermarsi nel regno nell’impiego di nunzio, e collettore apostolico, noi crediamo che l’unico che siesi allontanato dalla Sicilia sia stato Antonio Cardona, giacchè il Velasti opiniamo che sia restato colla carica di maestro segreto, nè guari passò, come vedremo nel seguente capo, ch’ei fu di nuovo eletto vicerè.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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