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      Durò solo nel governo della Sicilia Niccolò Speciale fino all’anno 1429, nel qual tempo diede delle utili provvidenze in vantaggio del regno, e per la tranquillità dello stato, delle quali ne accenneremo alcune sulla fine di questo capo; ma mentre governava così provvidamente la Sicilia, vi giunse l’infante Pietro duca di Noto, e fratello del re Alfonso. Era stato lasciato questo principe alla conservazione della città di Napoli, quando il mentovato sovrano erasene andato in Ispagna affine di liberare dalla prigionia Arrigo suo fratello, che tenea preso il re di Castiglia. Or mentre egli conservava gli acquisti fatti dagli Aragonesi nel regno di Napoli, la regina Giovanna, che avea di già disdetta la filiazione adottiva dichiarata prima a favore del re Alfonso, si collegò coi Genovesi, i quali preparata una poderosa flotta, sbarcarono a Gaeta, e posto l’assedio a quella città, dopo alquanti giorni obbligarono Antonio de Luna che vi comandava a rendere quella piazza; presero di poi Procida, Vico, Massa, Sorrento, e tutta la costa di Amalfi, e piombarono sopra Napoli, e per il tradimento di Giacomo Caldora s’impossessarono della città ai 12 di aprile 1424, e ridussero l’infante Pietro a ritirarsi a Castelnuovo, dove si rifuggirono tutti coloro che erano affezionati alla nazione catalana. Sebbene quel castello, che fu tosto assediato dalle vincitrici armi degli Angioini, e dei Genovesi, fosse ben provisto di munizioni da guerra, e potesse sostenere per lungo tempo l’assedio, nondimeno mancavano i viveri per tanta gente che vi si era ricoverata.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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