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      Siccome poi i Fiorentini aveano chiamato in soccorso Renato d’Angiò, così entrando questi in Italia, e unitosi dapprima con Francesco Sforza, gli affari dei Veneziani andarono di male in peggio, e in breve tempo perdettero quasi tutto il proprio stato (284). Non osando adunque eglino di continuare da sè la guerra, atterriti dalle frequenti disfatte, spedirono ad Alfonso un ambasciadore, per pregarlo affinchè con maggiori forze andasse egli stesso a sconfiggere i Fiorentini; lusingandosi che in codesto modo Renato di Angiò sarebbe tosto corso in di loro aiuto, dai quali era stato principalmente chiamato; il che accadendo, non avrebbono eglino avuto a fronte che il solo Francesco Sforza, con cui solo poteano azzardarsi. Acconsentì questo sovrano alle loro istanze, e promise che al più presto sarebbe andato personalmente contro i Fiorentini (285), e che infatti vi si sarebbe diposto alla seguente primavera.
      In questo tempo accadde il primo caso di Sciacca, che viene da taluni dei nostri storici tacciuto. Due famiglie cospicue di quella città, Perollo, e de Luna fino dai tempi del re Martino erano sempre state nemiche per dimestici interessi, e conservavano un odio scambievole, restando divisa Sciacca in due fazioni, delle quali erano essi capi, che si trovavano i più ricchi, e i più potenti di quel paese. Una lite vinta contro Pietro Perollo da Antonio de Luna conte di Caltabellotta riaccese lo sdegno di Pietro, che con un infame, e sagrilego attentato assalì con gente armata il conte, mentre ai 6 di aprile 1455 assistea alla solenne processione della sacra Spina, e lo lasciò tramortito in guisa, che fu creduto morto; ma tratto il creduto esangue cadavere in una vicina casetta dagli amici, fu trovato che avesse ancora un residuo di vita, e perciò fasciategli per allora le piaghe, e poi curate, si ristabilì, e andossene al suo feudo per sottrarsi alla persecuzione del nemico.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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