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      I re di Aragona aveano sempre sofferto con dispiacere, che il regno di Granata fosse posseduto da’ Mori, co’ quali ora erano in guerra, ora in pace, e talvolta in tregua. L’anno 1481 persistea l’armistizio fra le due potenze; quando inaspettatamente, per quel che scrivono gli storici spagnuoli (500), Abil-Haffan re di Granata contro la fede dei trattati assalì la città di Zahera, passò a fil di spada porzione degli abitanti, e fece schiavi tutti gli altri. Questo fu il segnale di quella guerra micidiale, che durò dieci anni, nella quale Ferdinando adoprò ora l’arte, ora l’inganno; e che terminò coll’acquisto di quel [119] regno. Volendo il detto sovrano dare a questa guerra, che non era cagionata che dall’ambizione di dilatare i suoi stati, l’aspetto di guerra di religione, sotto il pretesto che il regno di Granata era divenuto l’asilo degli apostati, e degli scellerati, chiese, ed ottenne da Sisto IV, che non dava niente del suo, le decime sopra tutti i beni ecclesiastici della Sicilia. Fu incaricato dell’esazione Bernardo Margarit vescovo di Catania, cui spedì il re Ferdinando II. da Madrid a’ 20 di gennaro 1483, il dispaccio, che essendo stato presentato al vicerè Gaspare de Spes, questi lo comunicò a tutti i prelati, e alle altre persone ecclesiastiche del regno con suo viglietto viceregio degli 8 di maggio dello stesso anno dato in Palermo (501).
      Non contento Sisto IV. di avere accordate le decime sopra la Sicilia al re Ferdinando, per secondare le di lui mire contro il regno di Granata, volle inoltre nel medesimo anno allo stesso oggetto promulgare una crociata aprendo i tesori della chiesa a favore di coloro, che o di persona andassero a far la guerra contro i Mori di Granata, o che pagassero il denaro prescritto a misura della condizione di ciascheduno, che prendesse la bolla; accordando oltre l’assoluzione de’ più gravi, ed enormi delitti, indulgenze, dispense, e privilegi considerabili (502). La bolla di questo indulgente pontefice è data in Roma a’ 4 di agosto 1482. Ma non ebbe corso in Sicilia, non sapremmo dire per qual motivo se non due anni dopo, giacchè il dispaccio del vicerè Gaspare de Spes, che ne comanda l’esecuzione, fu in Palermo sottoscritto a’ 12 di aprile 1484 (503).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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