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      Arrivato finalmente il tempo della loro partenza, furono i medesimi costretti ad andarsene. Noi ci dispenseremo dal far quà la terribile pittura della maniera, con cui questi disgraziati furono trattati negli ultimi momenti della loro sventura, giacchè la natura istessa ne freme; ma non possiamo far di meno di non additare brevemente il modo barbaro, con cui furono discacciati. Non fu loro permesso di portar seco, che una veste usata, un matarazzo, una copertina di lana, o di saja, un pajo di lenzuola adoperate, pochissime vettovaglie, quante a stento bastassero per il viaggio, e soli tre tarini per il nolo di ciascheduno. Ciò però intendeasi delle persone facoltose, giacchè per le povere, che non aveano nè da dormire, nè da pagare il noleggio, si ordinò, che stessero a carico degli Ebrei più comodi, ai quali finalmente il vicerè, conoscendo l’ingiustizia, che si facea loro, concesse, mosso dalle loro lagrime, che si raddoppiassero le mobilie, trattane la veste, che dovesse esser una, ed usuale. Non ostante tutti questi aggravî, non intralasciarono i crudeli ministri di frugare, nell’atto che partivano, le loro materazze, e le vesti, non perdonando nemmeno a quelle delle donne, che la verecondia dovea lasciare illese, e questo affine di osservare, se tenessero nascoste gioie, argento o oro. Così accadde il tragico sfratto degli Ebrei, in cui se avesse avuto solamente luogo lo zelo della religione, lo giudichino i saggi.
      Da quanto abbiamo rammentato pare, che i Siciliani non abbiano comunemente approvato l’espulsione degli Ebrei; purnondimeno non saranno mancati di coloro, i quali, o per uno malinteso spirito di religione, o perchè sperassero di trarre eglino col traffico quel profitto, che si procurava quella industriosa nazione, ne furono contenti, ed in Catania, sia per adulare la corte, sia perchè pensassero quei cittadini, che fosse stata questa una gloriosa azione del re Ferdinando, fu questo sfratto fissato come un’epoca da contare gli anni.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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