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      Il la Nuça perciò s’imbarcò, e andò in un giardino lungi dalla città, dove venne ancora Consalvo, e colle debite precauzioni conferirono fra di loro. Fra le cose, che stabilirono, fu la principale, che stante i pericoli, ai quali era esposta la Sicilia minacciata dal Turco, era di mestieri di obbligare i baroni feudatarî al servizio militare; e che siccome non vi era tempo per prepararsi, era miglior partito l’esigerlo da loro in denaro, e fu convenuto di far loro pagare due once per ogni soldato che dovessero consegnare (587). Dopo il congresso partì il gran Capitano, e ritornò in Messina (588).
      Finalmente si squarciò il velo, che tenea ascosa agli occhi di tutta l’Italia la ripartizione, che i re di Francia, e di Aragona aveano fra di loro fatta del regno di Napoli. Entrate nello stato della chiesa le truppe francesi, fu notificata dai rispettivi oratori in un Concistoro al Papa Alessandro VI, ed ai cardinali la convenzione fatta dai loro monarchi, e fu chiesta a nome dei medesimi (589) l’investitura, che Alessandro nemico di Federico re di Napoli (590) volentieri accordò, collegandosi inoltre cogli stessi sovrani per discacciare questo re dal suo regno. La bolla del Papa è dei 25 di giugno 1501 (591). Noi ci asterremo dal raccontare come sia terminata questa scena (592), e come il re di Francia sia stato uccellato dal re Ferdinando, e dal di lui capitano Consalvo Fernandez. Chi ne è curioso, potrà leggerlo presso gli scrittori di Italia, e del regno di Napoli (593), e presso il Surita ancora (594).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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