Pagina (350/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Arrivavano alla corte le continue notizie di quanto era accaduto in Palermo, e nel regno, ed erane il re Carlo molto afflitto: ma come poi seppe che era per opra di quei cavalieri ritornata la calma, e che dal [162] Pignatelli si era fatta rigorosa giustizia contro i rei, credette estinta interamente la sedizione, e perciò pose in libertà, ed accordò la licenza di ritornare alla patria a’ due conti di Golisano, e di Cammarata, e scrisse al vicerè di Napoli, che dasse lo stesso permesso a’ due marchesi di Geraci, e di Licodìa allontanati più presto per massime politiche, che perchè avessero veruna reità. Per compensare poi in qualche modo i servigî del Pignatelli lo elesse per tre anni col titolo di vicerè di Sicilia, luogotenente, e capitano generale. Il dispaccio di questa elezione è dato in Saragoza a’ 28 di maggio 1518 (714).
      Non si era ancora fatta la funzione di riconoscersi col ligio omaggio i nuovi sovrani. Le vertigini, dalle quali era stato agitato il regno, erano state di ostacolo a questa solennità. Quietata l’isola, il Pignatelli convocò per i 6 di novembre dello stesso anno il general parlamento in Palermo. Nell’apertura di esso espose questo viceregnante, che due erano gli objetti, per cui si era fatta quella radunanza; l’uno perchè egli ricevesse dagli ordini dello stato il giuramento di fedeltà a nome della regina Giovanna e del re Carlo suo figliuolo; e l’altro per dimandare a’ medesimi un sussidio per le continove spese, che soffriva il regio erario a fine di conservare il regno contro le temute invasioni del Turco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Palermo Carlo Pignatelli Golisano Cammarata Napoli Geraci Licodìa Pignatelli Sicilia Saragoza Pignatelli Palermo Giovanna Carlo Turco