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      Dopo le solite sessioni nel dì 11 dello stesso mese risposero i parlamentarî, ch’erano prontissimi a fare a’ nuovi sovrani il ligio omaggio, e per conto del donativo offerirono trecento mila fiorini da pagarsi senza eccezione veruna da tutti, e colla condizione che fossero comprese in detta offerta le somme innanzi esibite dalla università di Palermo, e da altre comunità separatamente. In questo incontro fu anche fatto al Pignatelli il consueto regalo di cinque mila fiorini, e fu egli dichiarato regnicolo, e per ciò capace di poter ricevere qualunque uffizio, o benefizio nel regno (715).
      Nello stesso giorno fu fatta la cerimonia del giuramento di fedeltà nelle mani dello stesso vicerè, che ne avea da’ sovrani la speciale procura: ed egli dal suo canto, ed a nome de’ monarchi giurò l’osservanza de’ capitoli, costituzioni, privilegi, immunità, e libertadi accordate dalle maestà loro, o dai loro predecessori agli ecclesiastici, ai baroni, alle città, a’ collegi, alle terre, a’ castelli, e ad altri luoghi del regno (716). Fu eletto per ambasciadore del parlamento lo stesso Pignatelli per recare al regio soglio l’offerta degli ordini dello stato, e chiedere alcune grazie, il quale in forza della podestà, che avea di sostituire, spedì a’ sovrani Niccolò l’Orefice, il quale portatosi in Ispagna ottenne sotto i 12 di maggio 1520 alcune grazie, (717) che possono leggersi nella raccolta dei capitoli del regno (718).
      Il denaro esibito dal mentovato parlamento ebbe in verità il destino, per cui era stato ricercato.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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