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      Mentre accadevano questi fatti in mare, il Pignatelli stavasene tranquillo a reggere il regno di Sicilia; ma nulla in questi primi anni del suo reggimento accadde, che fosse degno di essere registrato (722). Solo sappiamo ch’egli convocò nella città di Messina (723) per i 25 di giugno 1522 il generale parlamento (724), in cui espose, che l’augusto Carlo provocato da Francesco I. re di Francia era stato costretto a tenere in piedi molti eserciti in Ispagna, nelle Fiandre, e nella Italia per conservare i suoi stati; e che inoltre dovea mandarne degli altri in Ungherìa contro il Turco. Richiese perciò a’ parlamentarî, per supplire alle spese di questa guerra, un donativo di trecento mila fiorini, e più, se mai fosse possibile, stanti le ingenti somme, che abbisognavano per il mantenimento di tante armate. Gli ordini dello stato sotto i 29 dello stesso mese risposero alla dimanda del vicerè, facendo l’offerta al re de’ richiesti trecento mila fiorini, e a lui il solito dono di cinque mila. Fu eletto lo stesso conte di Monteleone per ambasciatore del parlamento, il quale nè andò, nè mandò persona alla corte, ma spedì le lettere, che annunziavano l’offerta de’ parlamentarî, e rapportavano la nota delle grazie, che si chiedeano a Cesare, le quali furono con alcune restrizioni accordate a’ 30 di agosto 1523, come costa dal dispaccio sottoscritto in detto giorno nel castello di Valladolid, che fu poi registrato in Palermo a’ 15 di marzo 1525 (725).
      Mentre il Pignatelli dimorava in Messina cadde in una grave infermità nel mese di novembre dello stesso anno; e siccome dubitavasi, che potesse soccombere alla violenza del morbo, per non lasciare il regno senza governatore, scelse, giusta la podestà, che ne avea in caso di morte, due presidenti, Camillo Pignatelli signor di Borrello suo figliuolo, e Giacomo Agliata barone di Castello a mare del Golfo, ch’era luogotenente del maestro giustiziere.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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