Pagina (387/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Costernato il Gonzaga si imbarcò sulle galee, e venne a Milazzo per tentare, se vi fosse modo di ridurli colle buone; ma osservando inutile ogni pacifico tentativo, avvegnachè coloro protestavano, che non avrebbono deposte le armi, se non erano pagati fino all’ultimo obolo; per non ricevere da essi la legge, restituitosi a Messina, fe’ marciare Antonio Balsamo con tre mila uomini verso Taormina, Antonio Branciforte con quattro mila verso Patti, e Michele Spadafora con altri quattro mila verso la Novara.
      Costoro, sebbene avessero avuto ordine d’impedire i saccheggiamenti, non aveano non ostante la libertà di venire alle mani. Il saggio vicerè sapea pur troppo il valore di quei disperati Spagnuoli, e cercava colla massima di Fabio Massimo d’indugiare, aspettando dal tempo la salvezza della Sicilia. Intanto ebbe modo di guadagnare con promesse i capi dei malcontenti, i quali indussero i loro soldati a sottomettersi sotto la condizione di esser tosto pagati, e di ricevere il perdono. La convenzione fu stipolata a Linguagrossa, dove venne il Gonzaga, e giurò sulla sagrata ostia i patti convenuti. Pagati di poi i soldati, e divisili in diverse parti della Sicilia, il Gonzaga ritornò a Messina (819). Sembrava che ogni cosa fosse finita; ma il Gonzaga dimentico del giuramento fatto, chiamando i capi sediziosi sotto varî pretesti a quella città, li fe’ tutti strangolare a’ 29 di aprile, qual gastigo ebbero altri in Vizzini, a Militello, a Lentini, e in altri luoghi (820).
      Il Gonzaga si trattenne in Messina fino agli ultimi del mese di ottobre 1539. Era egli stato chiamato dall’augusto Carlo in Spagna, sebbene se ne ignori il motivo (821); e perciò partì per la corte ne’ primi di novembre, lasciando per presidente del regno Giovanni d’Aragona Tagliavìa marchese di Terranuova, e ammiraglio della flotta siciliana, il [181] quale cominciò a governarci appena partito il vicerè (822). Non si trattenne il Gonzaga molto tempo alla corte: egli era troppo necessario al nostro regno; laonde nel mese di aprile dell’anno 1540 era già ritornato a Messina, trovando noi ch’ei cominciò a dispacciare dopo i 15 dello stesso mese.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Gonzaga Milazzo Messina Antonio Balsamo Taormina Antonio Branciforte Patti Michele Spadafora Novara Spagnuoli Fabio Massimo Sicilia Linguagrossa Gonzaga Sicilia Gonzaga Messina Gonzaga Vizzini Militello Lentini Gonzaga Messina Carlo Spagna Giovanni Aragona Tagliavìa Terranuova Gonzaga Messina