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      Durarono le sessioni parlamentarie molti giorni; avvegnachè alla proposta fatta dal vicerè ai 19 di febbraro non fu risposto, che ai 4 del seguente marzo. Vollero i parlamentarî spedire alla corte il solito ambasciadore, e pregarono il vicerè, acciò s’incaricasse di presentare a Cesare lo esibito donativo, e di richiedergli a nome del regno alcune grazie, come egli fe’, e ne ottenne il regio beneplacito, ciò, che costa dai capitoli segnati da questo sovrano in Magonza agli 11 di agosto 1543. e pubblicati dal Cardona nel dì ultimo del mese di novembre dello stesso anno (843). Nel medesimo parlamento furono richiesti al ridetto vicerè alcuni provvedimenti, che ei in forza delle sue facoltà potea da sè dare, i quali riguardavano principalmente gli affari giudiziarî, e inoltre la licenza di introdursi nel regno la fabbrica dei panni, che ei volentieri accordò. Questi poi furono pubblicati dal Cardona istesso sotto li 30 aprile 1543 (844).
      Dapoichè fu liberata la Sicilia dall’imminente pericolo dell’armata di Barbarossa, che era comparsa ai 23 di giugno nei mari di Messina, ed erane partita in capo a pochi giorni, il vicerè Gonzaga si dispose a partire di nuovo dalla Sicilia. L’augusto Carlo, dovendo venire in Italia, lo avea chiamato per valersene nella guerra, che sostenea contro il re di Francia. Egli adunque, volendo lasciare un presidente giusta la facoltà, che ne avea ottenuta dall’augusto Carlo per un dispaccio dato in Barcellona ai 30 di ottobre 1542, e registrato in Palermo ai 26 di febbraro dell’anno seguente, ritornò a scegliere lo stesso Alfonso Cardona conte di Chiusa, come costa dall’atto di elezione fatto in Palermo ai 30 di marzo 1543 (845). Il Maurolico (846) non approva la elezione del conte di Chiusa, giacchè questo cavaliere era vecchio, ed era privo dei talenti necessarî per reggere la Sicilia, particolarmente nei presenti bisogni, in cui era allora per le imminenti temute incursioni dei Turchi, e ci racconta, che il Gonzaga lo scelse per fini di interesse, sperando che ei dasse in ricompenza di quest’onore la sua nipote erede dei suoi stati al figliuolo di questo vicerè. Petrus, (leggi Alphonsus) Cardona Clusii Comes senio gravis tunc regni praeses, quem Gonzaga substituerat, quo neptem ejus ex filio unicam haeredem nurum sibi adscisceret, in tanto Messanae, ac regni periculo somnolentia pressus oscitabat.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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