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      Era oramai stanco, ed annoiato l’augusto Carlo dalle continove guerre, che sostenuto avea dachè era entrato al governo delle Spagne; e le tante fatiche personalmente sostenute ora in Italia, ora nella Germania, ora nella Francia, ora nelle Fiandre, e nel seno ancora degli stati Spagnuoli, alle quali non potea più reggere per il doloroso morbo della podagra, cui si era soggettato, non gli davano più il cuore di continuare in questo penoso esercizio. Laonde pensò di chiamare in Italia il suo primogenito il principe Filippo per affidargli il comando degli eserciti. Il viaggio di questo principe non potea eseguirsi senza dispendio, e il suo erario era esausto. Scrisse adunque al vicerè Giovanni de Vega, acciò ricercasse dal nostro regno [191] non solamente l’ordinario donativo dei trecento mila fiorini, ma inoltre qualche aiuto di costa non meno per il viaggio suddetto del suo figliuolo, che per la dote di sua figlia la principessa Maria, che già avea promessa per sposa all’arciduca Massimiliano figliuolo di Leopoldo suo fratello.
      Il Vega adunque partitosi da Messina ritornò nell’anno 1549 in Palermo, dove intimò per i 2 di aprile l’ordinario parlamento nella sala del regio palagio, e arrivato il detto giorno propose agli ordini dello stato le dimande dell’augusto Carlo, i quali dopo varî congressi nel dì 13 dello stesso mese diedero la risposta al vicerè, offerendo a Cesare oltre il solito donativo di trecento mila fiorini, altri cento mila scudi di straordinario sussidio, dei quali dodeci mila e cinquecento fossero destinati per dote dell’illustre sua figliuola, che andava a marito, ed ottantasettemila, e cinquecento per il viaggio dell’infante primogenito dell’imperadore, e per le altre spese, che far dovea S.M.I., protestando di non poter fare nelle angustie, in cui si trovava il regno, un donativo maggiore, come avrebbono desiderato (874). Furono in questo parlamento dimandate al solito alcune grazie, e fu eletto lo stesso vicerè, cui fu fatto il consueto regalo di cinque mila fiorini, per ambasciadore di quella assemblea.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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