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      Il gran maestro la Valletta sentendo che il duca di Medinaceli si fermava all’isola delle Gerbe per farvi edificare un forte, e conoscendo quanto ciò fosse inutile, scrisse ai suoi, acciò cercassero di distrarlo da questo vano pensamento, molto più che la stagione calda già si avvicinava, e le milizie col caldo, e le fatiche in un’aria cattiva, qual’era quella, si sarebbono sicuramente ammalate; e ordinò a’ medesimi che se non riusciva loro di frastornarlo, dimandassero il loro congedo, e se ne ritornassero a Malta. In capo a pochi giorni ebbe notizia, come per ordine di Solimano erano già uscite da’ Dardanelli quaranta galee, che a questa flotta si univano altri venti legni di corsari, e in oltre le ventidue galee, che avea Dragutte, in guisa che diveniva questa un’armata di ottantadue vele assai formidabile, e superiore alla spagnuola; laonde spedì in tutta fretta un corriere eccitando il vicerè a ritirarsi, e a fuggire il pericolo. Non trascurò il comandante maltese dl far presente al medesimo lo stato delle cose, e di consigliarlo a partire, e lo stesso suggerivano il Doria, e gli altri capitani. Ma il duca di Medinaceli fu sordo alle loro rimostranze, persuaso che la flotta ottomana non sarebbe venuta a quella isola. Il comandante de Tessieres, vedendo la di lui ostinatezza, giusta gli ordini, che avea ricevuti dal gran maestro, dimandò licenza, e ritornò a Malta, dove appena arrivato se ne morì, avendo anche perduta in questa spedizione la maggior parte della sua gente (937).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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