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      Questo allora effimero presidente del regno non durò nell’impiego che pochissimi giorni, giacchè ai due del seguente marzo, come si dirà nel qui appresso capo, arrivò il nuovo vicerè, il quale dovendo partire per la Goletta, ve lo confermò con nuovo dispaccio, come diremo.
      Il duca di Medinaceli fu un governante più presto amato dalla nazione. Era egli affabile con le persone di ogni ceto, che rallegrava con comedie (971), feste, conversazioni, e con cacce, delle quali di molto si dilettava. S’egli non avesse lasciato senza freno i ministri, che si faceano lecito di operare dispoticamente, per lo che fu di mestieri che il re Filippo mandasse il visitatore regio, che abbiamo mentovato, il di lui viceregnato sarebbe stato scevro da ogni imputazione. Nelle azioni militari, siccome abbiamo osservato, non corrispose a quanto egli stesso promettea. Era egli inetto alla guerra, timoroso, ed inflessibile nelle sue risoluzioni, per la quale caparbietà rovinò gl’interessi della corona, e a fortuna si salvò dalle mani dei Mori. Ebbe egli qualche disturbo colla religione di Malta, che, mentre il re Filippo II. era in guerra colla Francia, e con Paolo IV. romano pontefice, avea eletto per generale delle galee fr. Francesco di Lorena fratello del duca di Guisa; il che trovando questo vicerè contrario al trattato convenuto con Carlo V, in cui espressamente si era stabilito che il generale delle galee dovea essere un italiano, e della lingua di questa nazione, ordinò che fosse vietata la entrata a’ bastimenti di Malta nei porti della Sicilia.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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