Di questo cavaliere, di cui abbastanza parlato abbiamo, non ci resta a dire, se non che, per intrattenere la città di Palermo in allegria, fe’ rinnovare l’anno 1581 la rappresentazione dell’Atto della Pinta, di cui abbiamo favellato nel governo del duca di Medinaceli (1129), la quale lo sorprese per tal modo, che vuolsi ch’ei dicesse, che una così piacevole veduta altrove che in cielo, veder non si potea; che debbesi alla di lui vigilanza la compilazione delle nuove prammatiche, che si promulgò sotto il di lui governo in un intero volume: ch’ei promosse le lettere, e le arti, e premiò i letterati, e gli operai; e ch’ei coronò ben due volte Francesco Potenzano, prima con una corona di lauro, e poi con un’altra di fiori, per premiare in questo insigne uomo non solo i di lui talenti nella poesia, ma ancora nella pittura, in cui fu del pari eccellente (1130).
      Ci resta del vicerè Colonna una medaglia coniata l’anno 1583 in occasione, che fu buttata la prima pietra nella fabbrica del seminario de’ chierici di Palermo. Evvi nel diritto la di lui immagine con attorno: MARCUS ANTONIUS COLUMNA PROREX. ET. CAPI. GENE., e nel rovescio si osserva un altare col fuoco acceso dal sole raggiante, presso a cui è un cartoccio, in cui si legge: NULLA. MEIS. SINE. TE. Attorno poi sta scritto: IN. IMPOSICIONE. PRIMARII. LAPIDIS. IN. SEMINARIO. PANORMITANO 1583.
      Il nuovo presidente del regno Giovanni Alfonso Bisbal conte di Briatico, che in questa occasione ebbe dal re Filippo II il titolo di marchese, preso il possesso, come abbiamo detto, in Messina ai 21 di maggio 1584, non si mosse da quella città, dove trovavasi stratigoto; e volendo attirarsi l’amore di quei cittadini, i quali erano dispiaciuti, che il Colonna tutto intento a nobilitare Palermo, avesse trascurato di far compire il regio loro palagio, la di cui fabbrica, si era cominciata dal Toledo, e continuata dal marchese di Pescara, appena preso il possesso di questa carica, ordinò che si perfezionasse quel nobile real edificio.