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      Arrivato in detta città il duca di Ossuna colle galee nostre, il Lemos, dopo di essersi con esso abboccato, partì colle medesime [293] per venire in Sicilia. Vincenzo d’Auria (1350) par che additi che sia venuto prima a Palermo, dove lo fa arrivare a’ 24 di novembre, e poi in Messina; ma egli è certo che questo vicerè andò prima in quella città, dove si trattenne intorno a tre mesi, e poi venne a Palermo. Noi ricaviamo questa verità non solamente dai primi dispacci di esso vicerè, che portano la data di Messina (1351), sottoscritti nel mese di agosto 1616, XIV. indizione, ma ancora da quanto ci lasciò scritto il Paruta (1352), il quale ci avvisa che il senato di Palermo, sentendo l’arrivo del conte di Castro in Messina, vi spedì come ambasciadore per ossequiarlo Giovanni Branciforte. Giunse perciò in quella città nel mese di agosto, dove fu onorevolmente ricevuto, e gli fu eretto un nobil ponte, per dove passò facendo la pubblica entrata.
      Il carattere del conte di Castro era affatto diverso da quello del suo antecessore il duca di Ossuna. Questi era pieno di fuoco, il conte era di un umore pacato; il duca amava le grandi, e malagevoli imprese, ed era spinto da un marziale ardore, il conte all’incontro era portato per la pace, ed odiava la guerra, nè gustava punto le novità. Iscorgeasi nel duca tutto il brio di un francese, ammiravasi nel conte la serietà di uno spagnuolo. Amava quegli la compagnia, e il divertimento nelle ore, in cui la carica, che gli era addossata, gli permettea un poco d’ozio, questi impiegava le ore, che gli sopravvanzavano, nel silenzio, e nelle opere di pietà. Comunque ambidue fossero di un temperamento opposto, erano nondimeno l’uno e l’altro abilissimi nell’arte di governare, severi nell’amministrazione della giustizia, solleciti nel cercare la felicità de’ popoli, e protettori delle scienze, e degli uomini di lettere, come si è già mostrato del duca di Ossuna, e si mostrerà in seguito del conte di Castro, ch’era del pari giovane, giacchè quando fu eletto al viceregnato non oltrapassava gli anni trentotto.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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