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      Gli ambasciadori destinati per il duca furono il principe della Cattolica, e Giuseppe Bosco, e quelli per la duchessa il marchese della Rocca, e Mariano Alliata. La solenne entrata fu differita fino ai 25 del detto mese per farsi i dovuti preparativi. Entrò egli nell’accennato giorno a cavallo, avendo alla destra il duca di Montalto suo genero, e alla sinistra il principe di Carini, che era il pretore. La viceregina entrò in un superbo cocchio assistita dalla principessa di Paternò sua figlia alla destra, e alla sinistra dalla principessa di Carini, e andò a dirittura al regio palagio, mentre il vicerè si rese al duomo col solito accompagnamento del senato, del ministero, e della nobiltà, per farvi il costumato giuramento.
      Trovò il duca di Alcalà la Sicilia inquietata dalle scorrerìe dei pirati. Cinque galee di Barberìa aveano in quest’anno 1632 danneggiata la costa di mezzogiorno, e di poi se n’erano partite veleggiando verso levante per unirsi all’armata turca. Correa insieme voce che questa flotta, e le dette galee doveano nella ventura primavera ritornare nei nostri mari per tentare qualche considerabile impresa. Questo vago rumore, che per altro non era privo di fondamento, fe pensare a questo vicerè di cercare i mezzi per prevenire ogni irruzione, e custodire il regno affidatogli; e perciò nell’entrare dell’anno 1633 ritornò colle galee siciliane a Messina, dove chiamò le squadre regie, che erano in Italia, e invitò la flotta di Malta, a fine di invigilare sui movimenti dei Turchi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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