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      Ma a buona sorte della Sicilia si ebbero tosto dei certi riscontri, che l’armata ottomana avea avuto un altro destino; laonde il vicerè, essendosi rimosso ogni pericolo, congedò le squadre regie, e di Malta, e colle nostre galee si restituì alla capitale (1440).
      Intimò egli al suo ritorno il parlamento ordinario nella sala del regio palagio di questa città per il venturo mese di giugno. Questa adunanza non solamente fu convocata per chiedersi i soliti donativi, ma per dimandarsi ancora una contribuzione straordinaria. Sebbene il teatro della guerra fosse lontano dalla Sicilia, e si sagrificassero vittime umane a Marte nel cuore della Germania, dove l’augusto Ferdinando era assalito dal formidabile Gustavo Adolfo re di Svezia, e dall’elettore di Sassonia, non perciò il nostro regno era esente dal contribuirvi. Filippo IV era in obbligo di sostenere l’imperadore, con cui era unito con diversi legami di sangue; ed oltre di avergli spedite in soccorso molte soldatesche per mezzo del duca di Feria governatore di Milano, l’aiutava ancora con denari, che spesso mancavano al regio suo erario. Ecco la cagione, per cui oltre i soliti donativi ne fu anche domandato uno straordinario. È però da osservarsi la fina politica della corte di Spagna: non avea ancor deciso intorno alla pretesa ripartigione del regno in due viceregnati, e quantunque avesse riscossa parte del mezzo milione offertole nel parlamento dell’anno 1630, tenea nondimeno sospeso il pomo della discordia; ed ora per fare sperare ai deputati del regno, ai Palermitani, e agli altri, che aveano interesse, che i Messinesi non canterebbero vittoria, fe dire dal vicerè agli ordini dello stato, che il re era contento di decidere contro il progetto di Messina, purchè si moderassero le dure condizioni, che vi si erano apposte, e che questo donativo si pagasse in moneta castigliana, ovvero si facesse al re un’altra offerta straordinaria di duecento cinquanta mila scudi, che necessitavano per le presenti guerre (1441).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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