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      Uno fu dunque il governatore del regno, sebbene privo del comando delle armi, eletto col voto del sacro consiglio dal mentovato vicerè.
      Del Corsetto famoso in Sicilia nella scienza legale noi quì faremo pochi cenni, riserbandoci a parlarne più estesamente nella serie de’ presidenti del patrimonio, e in quelle de’ presidenti del concistoro, e dei reggenti del sacro consiglio d’Italia. Applicato dapprima all’esercizio del foro passò per tutti i gradi del ministero. Fu prima giudice pretoriano, poi del concistoro, ed indi per tre volte della gran corte. Ascese dopo queste giudicature alle avvocazìe fiscali prima del patrimonio, e indi della gran corte, e finalmente alla carica di maestro razionale, e di presidente del Concistoro. Mentre era maestro razionale scrisse d’ordine del duca di Ossuna per l’imposizione sopra la estrazione della seta contro i Messinesi il libro, che portò il titolo di propugnatio vectigalis asportantibus sericum e Messanae portu indicti, che fu stampato in Palermo l’anno 1613. Dalla presidenza del Concistoro fu chiamato nel consiglio d’Italia, come uno dei reggenti. Ritornato in Sicilia, e mortagli la moglie, abbracciò lo stato ecclesiastico, e fu fatto vescovo di Cefalù, nel di cui governo dimorò sino all’anno 1643, in cui sentendosi troppo aggravato dagli anni, lo rinunziò per vivere ne’ giorni, che gli restarono, in pace, ed in quiete.
      Del breve suo governo altro non sappiamo, se non che procurò nella scarsezza de’ grani, che accadde nel regno all’anno 1641, che arrivassero da lontani paesi delle navi cariche di viveri, colle quali si supplì abbondantemente al bisogno; e che di suo consenso il Cardona spedì le galee siciliane contro alcune tartane francesi, che come nemiche nella guerra, che ancora persistea fra la Francia, e la Spagna, molestavano ne’ mari di Sicilia i sudditi del re; la quale spedizione riuscì gloriosa, essendo sortito a’ nostri d’impossessarsi di una di quelle barche, il di cui equipaggio era di trentaquattro uomini, e ne furono perciò così il Corsetto, come il Cardona lodati con una graziosa lettera dal re Filippo IV segnata in Madrid a’ 21 di dicembre 1641.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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