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      Non fu possibile di aderire alla dimanda del vicerè; furono solamente a’ 3 di esso mese fatte le solite offerte degli altri parlamenti, e siccome le tre gabelle imposte nell’ultima adunanza dell’anno 1642 sopra le vigne, i celsi, e gli ulivi erano intollerabili agli abitanti, nè rendeano il frutto, che si sperava, di cento dieci mila scudi per mantenimento de’ 4500 fanti, furono costretti di pregare il vicerè ad abolirle; e per ricompensare l’erario regio offerirono settanta mila scudi perpetui, a condizione che s’imponessero dalle università con gabelle le meno nocive a’ poveri. Fu poi stabilito, che quindici mila scudi di essa somma servissero per ristorare i negozianti, che aveano sborzato il denaro de’ 125 mila scudi, e ne riscuotevano appena i frutti, e le altre cinquanta mila servissero per i presenti bisogni. Restò pago il marchese de los Veles di questa determinazione, e fe il convenuto uso dell’offerto denaro (1521). Ottenne egli in questa adunanza il solito regalo di cinque mila fiorini, siccome ebbero il loro i regî uffiziali, e il suo cameriere maggiore.
      Cessò presto il timore de’ Turchi nel nostro regno, il vicerè seppe da certe notizie, che la minaccia fatta a Malta fu solamente un’allarme, e che la flotta allestita ebbe altro destino, cioè l’isola di Candia, ch’era allora posseduta dalla repubblica di Venezia, che finalmente la perdette l’anno 1669. Ci è ignoto per qual cagione Ibraimo, dopo aver fatto tanto strepito, e di avere intimata la guerra a’ Maltesi, abbia cambiato di sentimenti, ed abbia dissimulato un affronto così grande; forse egli seppe quanto fosse difficile la conquista di Malta, ch’era così ben difesa, e fortificata.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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