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      (1523).
      Alla solennità di questo battesimo ne successe una lugubre. Era morto sulla fine di questo anno 1646, cioè agli 8 di ottobre, lo infante Baldassare unico rampollo della linea austriaca di Spagna. Questa disgrazia afflisse non solamente quella monarchia, ma il regno di Sicilia ancora; non solo perchè Filippo IV per la sua bontà era universalmente amato; ma inoltre perchè temevansi le funeste conseguenze di una certa guerra se mai quel principe moriva senza eredi. Fu preso per allora il lutto, ma l’esequie furono differite nel seguente anno, aspettandosi il ritorno del marchese de los Veles, che nel mese di novembre era andato in Messina, per sedare la tumultuazione, che vi si era eccitata.
      La raccolta di quest’anno 1646 era caduta assai male. Le fertili terre della Sicilia, che una volta furono il granaio d’Italia, non aveano prodotto tanto frumento, quanto bastasse per alimentare i suoi abitanti, e per seminarsi per il prodotto dell’anno seguente. A misura che si accostava l’inverno, vedeansi mancare i grani, e ne diveniva per conseguenza più caro il prezzo. Fra le città di Sicilia, che erano a pericolo di una imminente carestia, la più vicina era Messina, la quale stando nella valle di Demona, che rende pochissimo frumento, è costretta a procurarsi di altronde il pane, e a pagarlo perciò più caro. Il senato di essa città per la scarsezza dei grani, e per l’esorbitanza del loro valore prese la risoluzione di minorare il peso del pane, e incaricò di questo capo di annona uno dei suoi membri di famiglia Dolce, che eseguì la commissione di quel magistrato.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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