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      Che che ne sia, egli non accettò questa carica, e prese il governo del regno il marchese di Monte Allegro. Fu il marchese de los Veles un cavaliere ricco di meriti, e amante della giustizia; ma fu sventurato in tutte le sue imprese, così mentre governava la Catalogna, che mentre era ambasciadore in Roma; le quali disgrazie forse nelle vertigini di Palermo, e del regno lo resero così timido, e pauroso, quale lo abbiamo descritto in tutta la di lui condotta. Gli furono fatti solenni funerali nella chiesa del castello, dove fu posto in deposito il di lui cadavere, per poi trasportarsi in Ispagna.
      Di altro carattere era il marchese di Monte Allegro, che prese le redini del governo, e fece il consueto giuramento nel dì seguente. Ei veniva comunemente riputato per uomo pieno di coraggio, e capace di resistere alla insolente plebe, la quale tanto più diviene ardita, quanto meno di resistenza suol trovare. I primi passi, ch’ei diede, appalesarono qual’egli fosse, giacchè preso il possesso (1557) licenziò la guardia di quaranta pescatori, che il marchese de los Veles mantenea a sue spese; e per appalesare al popolo, che non era figliuolo della paura, ordinò che si riportasse l’artiglieria su’ baluardi del Trono, e di S. Giorgio, che il suo antecessore avea voluto evacuati prima di andare ad abitare nel castello. Queste disposizioni non poterono non piacere al popolo, che le attribuiva alla sicurezza, che il nuovo governante avea della sua fedeltà. Abitava egli al Molo, dove erano le galee di Sicilia, nelle quali in ogni evento potea imbarcarsi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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