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      I giuochi mentovati del Carusello, dell’Anello, e dello Staffermo vi si faceano alla giornata, nei quali si osservò la sfarzosa gala della nobiltà. Il senato ordinò per tre giorni nella piazza della Marina una giostra, prevî certi capitoli da osservarsi: scegliendo i giudici, fissando i premî per coloro, che avrebbono rotto un maggior numero di lancie, e nei luoghi più difficili. La notte oltre la illuminazione della città, erano rallegrati gli abitanti con fuochi artifiziati. Ne’ teatri vi furono delle rappresentanze sacre; e finalmente i fervidi ingegni de’ Siciliani tennero l’accademia degli Accesi, nella quale con una orazione encomiastica, e con poetici componimenti furono celebrate le vittorie delle armate del re Cattolico (1635).
      Si trattenne il duca dell’Infantado in Palermo fino ai primi di dicembre dell’anno 1653, e a’ 9 di esso mese partì per Messina, dove pensava di fare una lunga residenza, e celebrarvi il parlamento ordinario. In quella città ebbe ad usare molto rigore contro alcuni di quei cittadini. Siccome eglino sono gelosissimi dei loro privilegi, così ricusano di ubbidire a quegli ordini, che credono lesivi ai medesimi. L’inflessibile duca volea, che si eseguisse quanto comandava; e poichè i di lui ministri esigevano il pronto adempimento dei dispacci viceregî, gli uffiziali della città radunatisi in consiglio ebbero il coraggio di proporre, che si dichiarassero nemici della patria i medesimi, come quelli, che vulneravano colla loro condotta le prerogative, che eglino vantavano.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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