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      Il re Cristianissimo principe intraprendente, volendo profittare della minorità del cognato, invase sotto il pretesto della dote della moglie i Paesi Bassi. Ne fu subito avvertito dalla governatrice la regina Marianna il duca di Alburquerque, il quale, secondo gli ordini da essa ricevuti, promulgò per tutto il regno un bando, per cui discacciò dalla isola tutti coloro che fossero di nazione francese, prescrivendo ai medesimi un termine a partire; e sottopose alla confiscazione i beni, e le facoltà loro. La stessa principessa temendo qualche diversivo in Sicilia dalla parte dei Francesi, scrisse ai 25 di luglio una lettera al pretore, ed ai senatori di Palermo, nella quale dando loro conto della ingiusta invasione fatta contro i trattati, e contro tutte le leggi divine, naturali, e politiche dai Francesi, li avverte a stare all’erta, e a preparare tutto il bisognevole per la difesa del regno (1716). Sensibile questo magistrato alla confidenza, che questa sovrana avea nella loro fedeltà, non solamente diede le necessarie provvidenze, per impedire ogni approccio dei nemici a Palermo, ma considerando che per questa guerra bisognava del denaro al sovrano, offerì spontaneamente a nome della città un donativo gratuito di trenta mila scudi. Il vicerè accompagnò con sua lettera dei 20 di settembre la generosa offerta del senato palermitano, lodandone lo zelo, e la fedeltà (1717), e la regina Marianna gradì al sommo l’affetto del medesimo.
      Corse sulla fine di quest’anno il duca di Alburquerque pericolo di perder la vita.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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