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      I primi incontri del principe di Lignè furono favorevoli. Fu egli ricevuto con ogni onorificenza; l’abbondanza dei frumenti, che avea recato, sopì il tumulto, e le truppe, che avea seco, tenevano in soggezione i malcontenti: e fino fu stabilito, che si rimettesse, durante la dimora di esso vicerè in città, la quarta Dogana, che nel governo del duca di Sermoneta si era levata.
      Dietro a questi ottimi principî il vicerè suddetto si applicò ad esaminare la condotta dello strategoto, e la trovò irregolare, e reprensibile; quantunque i senatori, e i nobili, che si erano opposti, non fossero meno colpevoli. Volendo quindi dare gli opportuni ripari, rivocò quanto l’Oyo disposto avea: fe restituire i beni rubati ai nobili, ai senatori, e ai cittadini facoltosi: richiamò in città coloro, che piuttosto per liberarsi dalle vessazioni, che per alcuna personale reità erano scappati da Messina: e fe fare nello stesso tempo il processo ai delinquenti così nobili, che senatori, e cittadini, che nelle vertigini passate aveano fomentata la rivoluzione; castigando i colpevoli con esilî, carceri, ed altre pene (1753).
      La moderazione tenuta dal principe di Lignè non era al gusto dello strategoto. Avrebbe costui bramato, che si fosse proceduto con quella violenza, ch’egli era solito di usare. Ma oltrechè questo vicerè non odiava i Messinesi, le istruzioni, che ricevute avea dalla corte di Madrid, ricercavano che così operasse. Il ministero di Spagna volea umiliati i magistrati di Messina, e la nobiltà, ma non conquisi; e perciò egli dispose le cose in modo, che restasse punita la reità, ma non oppressa la città; e per quietare maggiormente i malcontenti, ordinò allo strategoto che andasse a visitare il distretto di Messina, e così ne lo allontanò, e intanto si adoprò per tal modo alla corte, che indusse la regina governatrice, e il suo consiglio a richiamarlo sotto l’onorifico pretesto d’innalzarlo a consigliere del real patrimonio, che in Ispagna si chiama il Consejo de Hazienda.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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