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      Nel giorno seguente sullo spuntar del sole, soffiando un vento greco-levante favorevole a’ legni francesi, entrò per le spiaggie dell’Aspra e de’ Ficarazzi la loro antiguardia composta di nove vascelli, sette galee, e cinque brulotti. Il Vivonne colle due altre divisioni la seguiva davvicino per agevolare l’impresa, ed occorrere dove il bisogno lo ricercasse. Ad un così inusitato, e nuovo spettacolo accorsero alle mura della città i Palermitani, e furono testimonî oculari della tragica scena, che ora descriveremo.
      Sulle ore quattordeci del detto giorno 2 del mentovato mese la vanguardia assalì l’armata olando-ispana scaricando contro di essa delle bordate di cannoni, alle quali risposero le navi olandesi, e spagnuole colle loro artiglierie, e fu così continuo, e [405] frequente il bombardamento, che in breve si sollevò un gran fumo, che annebbiò l’aria d’intorno, e per il vento, che lo spingea verso la città, divenne pernicioso all’armata combinata. Profittando i Francesi della caligine, che ingombrava le navi nemiche, spinsero contro di esse i brulotti, che attaccarono il fuoco a tre vascelli. Grande fu allora la confusione; la vicinanza de’ legni per quel funesto cordone stabilito dal vice-ammiraglio olandese, facea a ragion temere, che l’incendio non si dilatasse negli altri vascelli. Ciascheduno de’ capitani procurava di allontanare da sè il pericolo. Quindi nacque il disordine, per cui i segnali de’ generali non erano nè veduti, nè eseguiti; ed ogni nave, più che offendere il nemico, si studiava di liberarsi dal minacciato fuoco.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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