Mentre egli reggea questo regno, e precisamente sullo entrare del medesimo anno 1676, di cui scriviamo, si attaccò in Malta la peste, che fu assai [406] micidiale, essendovi morto un gran numero di cavalieri, e molto popolo (1794). Perchè il contagio non si comunicasse alla nostra isola, ch’è molto vicina, il detto vicerè promulgò un bando sotto i 10 di febbrajo di esso anno, con cui vietò che fosse ricevuta veruna persona, o alcuna roba, che venisse da Malta. Nello stesso mese la città di Palermo ottenne, che in avvenire si coniasse la moneta in essa, come costa dal viglietto viceregio de’ 28 di gennaro, e dal bando promulgato in detta città agli 11 di febbrajo, con cui si ordina, che coloro, che volessero comprare gli uffizî appartenenti a detta officina, dovessero fare a’ 20 di esso mese le loro offerte nella sala del real patrimonio, per liberarsi ai maggiori offerenti (1795). La fedeltà de’ Palermitani, e la ribellione di Messina furono le molle spingenti il real animo ad accordare questo tanto desiato privilegio alla capitale, che ne ha sempre goduto sino ai nostri giorni, senza che se le fosse mai più contrastato.
     
      CAPO XXXIII.
      Aniello de Gusman marchese di Castel Roderico vicerè. Eleonora de Mora, e Corte reggente interina.
      Ci manca nei nostri archivî la cedola reale accordata al marchese di Castel Roderico, e per conseguenza anche l’atto del possesso del viceregnato, ch’ei prese al campo, e nella città di Milazzo. Pur nondimeno noi sappiamo, ch’ei arrivò a Trapani a’ 2 di settembre, e a’ 6 di esso mese venne a Palermo, dove dimorando alquanti giorni senza spiegar carattere, e lasciando la viceregina sua moglie a Castellammare, si mosse per Milazzo, dove ebbe diverse conferenze col marchese di Villafranca, e partito questi ai 22 del mese, prese possesso nello stesso giorno della nuova carica, e fe in presenza dei ministri il consueto giuramento.