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      Oltre l’artiglieria, era carico di merci, e di quantità di denaro in argento, e in oro. Ordinò il duca di Veraguas, che il vascello con tutto il suo carico fosse trasportato in Palermo, dove fe scaricare le merci, e le monete a profitto della camera, e fattolo provvedere di munizioni da guerra, e di viveri lo mandò per unirsi alla flotta reale di Spagna (1922). Questo fortunato successo apportò l’abbondanza della moneta, di cui, per le rimesse fatte in denaro effettivo in Catalogna e in Milano, scarseggiava il regno, ove non correvano che monete straniere, e di cattiva lega. Il provvido vicerè ordinò che l’argento, che montava al valore di settanta mila scudi, fosse coniato nuovamente nella regia zecca, e che se ne stampassero carlini, e tarini semplici, e di due, di tre, e di quattro, e che l’oro si convertisse in trionfi, a’ quali fu dato il valore di venticinque carlini. Fu eseguito l’ordine viceregio dal principe della Torre maestro razionale, e nell’anno di appresso fu promulgato il bando, in cui si dava conto al pubblico della nuova moneta d’oro, e si ordinava che non si potesse da veruno rifiutare (1923).
      Un altro bando pubblicò il duca di Veraguas in questo anno istesso intorno alla introduzione de’ drappi forastieri di seta. Era penetrato il lusso nel regno, e i nobili, e benestanti non adoperavano che drappi, e nastri stranieri; il che cagionava un interesse notabile a tutta la Sicilia; imperocchè oltre le sete, che uscite da’ nostri porti si ricompravano a carissimo prezzo, quando ritornavano tessute in fettuccie, e stoffe con oro, ed argento, i tessitori di Sicilia dal loro canto stentavano a trovar le sete ad un ragionevol prezzo per lavorarle; giacchè i possessori più volentieri le vendevano agli stranieri, da’ quali traggevano un maggior lucro, e i drappi loro non erano molto prezzati, nè eglino trovavano modo di smaltirli.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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