Alla pag. 391, descrivendo la tumultuazione di Trapani accaduta l’anno 1673, nel governo del principe di Lignè, ci piacque di valerci del giornale manoscritto di Vincenzo Auria, che esiste nella libreria del senato di Palermo. Eseguitane la stampa ci è capitata una relazione Mss. di un anonimo contemporaneo, che gentilmente ci ha spedita il barone Bartolomeo Felice Milo, cavaliere di Malta, che è uno dei più eruditi di quella città, nella quale sono additate alcune essenziali circostanze di questa popolare sollevazione, che non sarà discaro ai nostri leggitori, che sieno brevemente accennate. Il titolo di questo mss. è il seguente: Breve ragguaglio dei tumulti occorsi nella città di Trapani dell’anno 1672, e 1673. Or noi apprendiamo da questa relazione, che dapprima, e nel tempo della carestia eravi la più grande armonia fra la nobiltà, e il popolo; ma che poi, essendo approdato con quantità di grani un vascello francese in quella città, ed essendo caduta inoltre sufficiente la ricolta di quell’anno, il popolo osservando che i senatori manteneano tuttavia lo stesso caro prezzo nello spacciarli, ne cominciò prima a mormorare, e poi ai 17 di luglio 1672 fe nella chiesa di s. Antonio una confederazione contro i nobili, e spedì al vicerè uno ambasciadore, cioè il commendatore fr. Francesco Parisi, figliuolo del celebre medico Pietro Parisi, con alcuni consoli, affinchè S.E. non permettesse la conferma dell’attuale senato, come si pretendea dai nobili, e mandasse un sindicatore ch’esaminasse i conti di questo magistrato, ciò che ottennero agevolmente dal principe di Lignè, ch’elesse nuovi senatori, e spedì il Martinelli per visitatore.