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      Trovandoli nonostante ostinati, ne scrisse a Luigi XIV suo padre, il quale rispose, ch’ei nell’ottenere agli esuli il ritorno, e la restituzione de’ beni, non avea mai inteso che fossero restituiti alla loro città i privilegi, de’ quali era stata giustamente spogliata.
      Per occorrere adunque a’ nuovi disturbi il cardinal del Giudice partì da Palermo ai 10 di ottobre, e andò a Messina. Ivi prima di ogni altra cosa con un severissimo editto vietò a quei cittadini l’uso delle armi; e di poi prendendo informe de’ capi sediziosi, e fatto fare loro il processo, li gastigò, ed arrecò alla città la sospirata quiete. Sopito il nascente tumulto, pensò di visitare le due fortezze di Agosta, e di Siracusa, per osservare in quale stato mai fossero, e vi si portò nel seguente mese di novembre, e dopo di avervi date le convenienti provvidenze, ritornò a risedere nella istessa città di Messina (1975).
      Fermossi in questa città, per rendere più soda la tranquillità, sino a’ primi di aprile del seguente anno 1703, e di poi fe ritorno in Palermo, dove giunse a’ 19 dello stesso mese. Volea egli visitare le piazze della valle di Mazara, cioè Trapani e Marsala, per vedere se erano in istato da difendersi. Imperversando sempre più la guerra fra gli Austriaci, e i Gallispani, era a temersi che la flotta anglo-olandese, che sostenea le pretenzioni dell’imperadore Leopoldo, non tentasse, per dare un diversivo alla Spagna, d’invadere il [450] regno di Sicilia; e perciò era necessario d’invigilare alla custodia del medesimo.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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