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      Ma Francesco Judica console de’ sarti, ch’era alla guardia del banco, uomo destro, e manieroso, seppe così bene introdursi nell’animo di quei plebei, che finalmente venne a capo di farneli allontanare. Sgombrato il palagio del senato dalla turba de’ malcontenti fu chiamato alle ore tre della notte il nuovo pretore, il quale dal presidente Giuseppe Fernandez de Medrano ottenne a nome del vicerè il possesso della carica (2014).
      Fremea di rabbia, e di rovella il maresciallo conte di Maonì nel vedersi impedito dall’operare, e dal mostrare il suo coraggio, e quello delle agguerrite sue truppe; e facea vive istanze la stessa notte al vicerè, acciò gli fosse permesso di opporsi a’ rivoltati; o perchè almeno se gli accordasse la licenza di poter saccheggiare il quartiere dell’Albergaria, ch’era il meno forte, per intimorire il resto degli abitanti. Si unirono alle di lui istanze quelle degli altri maggiori uffiziali, che non lasciavano d’importunare il di lui animo, perchè vi consentisse. Erano eglino mossi in parte dallo sdegno che nudrivano [461] contro i Palermitani, che aveano in mira di allontanarli dalle loro mura; e in parte da un certo punto di onore; giacchè parea loro, non menando le mani in questa occasione, d’incorrere la infame nota di codardi, e di figliuoli della paura. Il Balbases nondimeno stiede fermo nella sua risoluzione di non adoprare la forza, e quindi passò la notte, senza che accadesse verun sinistro, sebbene stasse il governo con molta sollecitudine; e ciò stanti le utili provvidenze date dal nuovo pretore.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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