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      Nonostanti tutte queste precauzioni era sempre a temersi degli spiriti torbidi, che [465] potessero introdurre i nemici nel regno. Laonde il vicerè mantenea delle spie, per sapere gli andamenti di coloro, che erano sospetti di qualche pendenza, che avessero a favore degli Austriaci. Fra questi era guardato con diligenza un avvocato, che chiamavasi Antonio Guerrieri. Era costui adornato di un ingegno vivo, e penetrante, e fra’ suoi fregi era dotato di una eloquenza, che di leggieri s’insinuava ne’ cuori di coloro, co’ quali parlava. Siccome però si era alquanto divertito dagli studî della giurisprudenza, e più volentieri si applicava ad altre scienze, così non era giammai stato innalzato all’onore della toga. Malcontento adunque della presente sua fortuna, e desideroso di migliorarla, lo che non potea sperare, se non cambiava il governo, si era attaccato a coloro, che erano inclinati a darsi in potere dell’arciduca, e vuolsi che nelle tumultuazioni, che rammentate abbiamo, ei non abbia intralasciato coi suoi discorsi d’inasprire gli animi contro gl’Irlandesi. Il marchese di Balbases, che per altro non avea evidenti riprove del di lui delitto, avea cercato di cattivarselo, promovendolo in questo istesso anno alla giudicatura del Concistoro. Questo rimedio però non giovò punto per guarirlo; continuava egli a coltivare le corrispondenze coi nemici della monarchia di Spagna, e particolarmente col conte di S. Antonio in Sardegna, che era stato colui che avea suscitato quel regno alla ribellione, per cui fu poi conquistato dalla flotta olandese.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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